venerdì 11 dicembre 2009

“Entering the Obsession”, quarto premio per "istallazioni" alla Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea di Firenze





“L’arte deve disturbare. La scienza deve rassicurare.” Lo scriveva George Braque e questa frase sintetizza al meglio la creazione dell’opera che Brigitta Rossetti ha scelto di presentare alla Biennale di Firenze: il titolo dell’istallazione è Entering the obsession.
L’obiettivo duplice: l’inizio di un viaggio che potrà condurre alla scoperta come alla sconfitta, attraverso un percorso dall’esperienza visibile comune al mondo intellettivo ed intellegibile individuale; la necessità dell’artista di sensibilizzare su uno dei mali più sottili dei nostri anni, l’ossessione appunto.
L’istallazione racchiude più opere e più tecniche in un’unica imponente rappresentazione, come a voler dare libertà alla poliedricità dei suoi metodi di lavoro e di passione: pittura, videoinstallazione, scultura, poesia in un insieme di segni, gli stessi che richiamano un paragone, forse arduo ma azzeccato, con un’affermazione di Eraclito, “non sarebbe affatto meglio se le cose andassero come gli uomini desiderano. A meno che non ti aspetti l’imprevedibile, non troverai mai la verità, perché è arduo scoprirla e arduo realizzarla. La natura ama nascondersi. L’oracolo di Delphi non parla né nasconde: dà semplicemente dei segni”.

Entering the obsession è il frutto di un lavoro dove Brigitta Rossetti si è misurata con il suo passato, con le esperienze che quotidianamente si presentano ai nostri occhi a cui non prestiamo la giusta attenzione, con persone che l’ossessione l’hanno vissuta direttamente o la affrontano per motivi professionali e umanitari, con le tante piccole o grandi monomanie che condizionano la vita quotidiana delle persone, come il fumo, l’ordine compulsivo ecc…
Un affresco corale, che parte da un dipinto, in acrilico su tela, che presenta, si legge nel testo critico della psicologa Alessandra Locatelli, “la condizione umana nella sua completa fragilità: la sagoma è nuda, indifesa, privata anche della maschera protettiva dei capelli, e sola. La scelta cromatica graffia il bianco ed il nero scoprendo un imprevisto verde, un’aurea di linfa vitale, un anelito generativo di nuova vita, tuttavia non eterno, caduco, sottoposto al tempo di una clessidra.”
Alla tela seguono due filmati video, girati e montati dall’artista, che diventano “lenti di ingrandimento sul suo stato interiore, tracce della memoria intima alternate fino a fondersi con la memoria collettiva umana. Il vicolo cieco dell’esistenza ripetuta in gesti che non trovano soddisfazione si stringe sulla condizione dell’oggi, permeata dallo scollamento tra l’io e l’es, entrambi contaminati e governati dal super-io.”
L’impatto è duro e coinvolgente, incanta l’osservatore trascinandolo in una sensazione indefinita ma che, l’artista sa, lo porterà inconsciamente a riflettere sulla condizione dell’ossessione: del corpo, del diverso, della malattia, del comportamento, dell’ossessione stessa.
Il risultato sociale potrebbe essere raggiunto ma il viaggio prosegue, con parametri di lettura diversi, più sensibili e attenti.
Con la terza opera, di nuovo pittorica, l’artista compie “un’immersione nel pensiero, tappa necessaria nel percorso di conoscenza; quasi a seguire la teoria della linea di Platone, affonda il pennello calandosi all’interno della lastra psichica, costruita secondo le dissezioni delle tracce mnestiche dell’uomo, trovandovi paure, contraddizioni, disagi e desideri. Un graffito in cui convergono indizi, tracce, segni, riconducibile alla mappa anatomica dell’attività cerebrale”, per approdare alla quarta sezione dell’istallazione, dove affiora la scultura.
Un intreccio di gomma che identifica, scrive Locatelli, “un cervello, nero, amorfo, illogico, sospeso in un’aggregazione futuristica in plexiglass, cola verso la linea più corta di tre microstrutture che sigillano polvere bianca.”
“Ho voluto unire in un’unica scultura il cervello, quindi il pensiero, e l’anima, bianca ma chiodata, separandoli, in modo che non si possano toccare: mi ricorda l’appeso delle carte della divinazione. È l’incomunicabilità che sottende molte relazioni, ridotte all’idea che ogni attore si fa di essa”,
spiega Brigitta Rossetti.
Ma l’opera non si ferma qui e, attraverso l’istallazione, ci si propone di disturbare. Lasciando chi osserva libero. Di fare ciò che l’ossessione nega: decidere.
Ecco allora diversi Moleskine appesi, forma di un processo di coinvolgimento degli spettatori della Biennale, che potranno lasciare segni, parole, graffiti secondo l’emozione del momento. Nel primo Moleskine i disegni di Brigitta Rossetti che, nel lungo sviluppo delle pagine unite, traccia uccelli che si trasformano in lunghe figure umane che ne sorreggono altre che si trasformano in piante e cascate d’acqua, richiamando la natura come luogo per affrontare l’ossessione. Negli altri i testi e i disegni dei visitatori, di altri artisti, tra cui spicca il testo di un fotografo che racconta di “una nuvola di fumo creata da ottanta sigarette, in un grande stanzone squallido, colmo di ottanta anime che perse in un movimento circolare attorno ad una grande colonna posta al centro vagavano lì senza meta... Così mi appariva ventitre anni fa un mondo a me sconosciuto...IL MANICOMIO. Basaglia cinque anni prima aveva abbattuto le porte di quelle stanze senza tempo e senza senso, ma non era riuscito ad abbattere l’invisibile muro che la società aveva costruito per dimenticarsi di quelle ottanta anime...Da allora molto tempo è passato e quelle stanze piene di sofferenza sono state abbattute, e quelle ottanta anime stanno cercando di tornare ad essere persone con una propria dignità ...dignità.... che cancelli dalle loro menti quel movimento circolare ed isterico attorno ad una colonna. Dignità che riesca ad abbattere il muro........il pregiudizio.”

Luigi Franchi
testo critico di Alessandra Locatelli

mercoledì 2 dicembre 2009

Chi è



Brigitta Rossetti nasce a Piacenza nel 1974. Si laurea in lettere moderne all’Università Degli Studi di Pavia, 110/110, con una tesi sullo studio diacritico dei Promessi Sposi di A. Manzoni con Angelo Stella, conservata alla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano.
Si specializza nello studio della comunicazione multimediale, conseguendo il MEM (Master in Editoria Multimediale) presso l’istituto Politecnico di Milano.
Poetessa in origine, è stata selezionata al premio internazionale Ali Penna D’autore, tra i poeti dell’Antologia “Le Migliori Poesie della religione Cristiana” ed ha ricevuto menzioni d’onore e l’inserimento di poesie nell’ Antologia “i Classici Della Letteratura italiana” nel 2008, è inoltre presente nel Dizionario Enciclopedico degli Autori Italiani, a cura di Ali Penna d'Autore edito nel 2009; E' stata anche coautrice del saggio, Investire in Cina, Rubettino Editore,2006 di cui ha curato le premesse culturali.

Pittrice, come naturale evoluzione artistica ha frequentato atelier internazionali e partecipato a workshop, come quelli svolti all’Internazionale Akademie fur Bildende Kunst di Salisburgo con Asta Groting nel 2009, con gli Zhou Brothers “Painting is liberty” e con anna Konik “Medien arbeiten” nel 2008 e all’ Internationale Akademie fur Kunst und Gestaltung di Amburgo con Peter Keiser e Peter Warffemius, nel 2007.
Nel 2008 l’artista ha realizzato il libro-catalogo Stelle Senza Lato edito da MMC Edizioni, con prefazione a cura di Andrea Diprè, un libro in bianco e nero che raccoglie le poesie, gli schizzi, i dipinti dell'artista.
Nel 2009 l'artista è stata invitata a partecipare alla VII Edizione della Biennale di Firenze, dove partecipa con la video installazione Entering the Obsession; artista poliedrica, realizza anche video multimediali, installazioni e sculture con materiali insoliti.
Brigitta Rossetti ha vinto il terzo premio al concorso internazionale Italia Arte, a cura di Guido folco a Torino ed è stata selezionata tra gli artisti vincitori del Premio Ambiente a cura di Donato Conenna a Stresa, nel 2009.
Ha ricevuto l'alto Riconoscimento Martin Luther King 2009, nel mondo dell'arte, delle lettere e delle scienze.
L’artista attualmente lavora a Chicago presso lo Zhou Brothers Art Center.

martedì 3 novembre 2009

Finally you


Ho conosciuto Brigitta Rossetti esattamente 15 mesi fa,il 13 giugno 2007, per scegliere alcune opere per un evento a scopo benefico. Me ne avevano parlato, soprattutto della sua sensibilità verso le tematiche della solidarietà, e me ne avevano parlato principalmente come poetessa. E furono due brevi poesie che lei mi inviò tramite sms a colpirmi. Recitava così “con gli occhi nel mare, per volgersi verso Nippon, il luogo dove nasce il sole”
Ci incontrammo, ebbi modo di vedere il suo curriculum e di sfogliare il catalogo Stelle senza lato, fresco di stampa.
Poi visitai una mostra a Genova, o meglio nell’antico Borgo di Sant’Olcese, al Museo Flavio Roma di Villa Serra.
Aveva esposto lavori in bianco e nero, come i disegni che vedete esposti stasera, di cui dirò più avanti. Credetemi, emanavano un’energia straordinaria. Fui colpito dall’essenzialità delle forme, da questo uso quasi monocromo del colore, con i due opposti bianco-nero che si rincorrono, che esaltava attimi di sospensione rappresentati nelle mille tonalità del grigio che spesso risultano essere indefinite ma che lì mettevano invece in luce tutta la forza espressiva dell’artista, raccontando una realtà nascosta dietro e dentro alle cose, una sorta di visione dell’invisibile.
Sembrava avesse deciso improvvisamente di svelare i suoi segreti,ti dell’anima leonardeschi che l’hanno portata, nell’arco di questi quindici mesi, ad intraprendere con decisione e grande naturalezza un percorso artistico che non esito a definire eccezionale.
Non è facile, in un periodo in cui ci si rinchiude al mondo cercando sicurezze in maniera esasperante, saper mettere davanti agli occhi di tutti interiorità, armonia, bellezza. Le opere di Brigitta Rossetti riescono invece ad essere proprio questo.
Lo affermo non in veste, impropria di critico d’arte, neppure in quella più consona di giornalista. Ma da uomo che ritiene che di fronte all’arte bisogna porsi con animo libero, per lasciar fluire le emozioni.
In Brigitta Rossetti, artista piacentina, ritroviamo il lucido legame con i luoghi in cui ama lavorare. Sono luoghi in cui il silenzio si fa potente, lascia parlare il vento e le nuvole, lascia alla forza della terra affermare i cicli della vita, fa del ricordo e dell’immaginazione una costante.
Oggi si fa un grande uso del neologismo del non-luogo, coniato dall’antropologo Marc Augè, ovvero quegli spazi non identitari in cui le persone si incrociano senza relazionarsi mai. Mentre tutta l’opera pittorica di Brigitta Rossetti si muove fortunatamente in controtendenza, affermando la dimensione antropologica di spazi e figure.
In molte sue opere si ritrovano segni che richiamano le prime pitture paleolitiche di Lascaux, fatte dall’uomo circa 15.000 anni fa. Non è immutabilità ma conferma che alla terra, alla forza della natura, alla potenza espressiva dell’uomo va riconosciuto sempre e comunque un valore, che Brigitta Rossetti porta dentro.
Lo possiamo vedere nei due grandi quadri esposti. Ma la serata non si ferma davanti all’opera compiuta, i due quadri ne sono solo un esempio.
La mostra di questa sera è nata con il preciso scopo di superare quel confine spesso invalicabile tra artista e pubblico. Prima parlavo di animo libero, è con questo approccio che va vista l’arte tutta, in particolare quella di Brigitta Rossetti.
Tra artista e spettatore occorre superare la dimensione non-identitataria, è importante che ognuno di noi “legga” cosa vede nell’opera, possa confontare questa lettura con l’artista, in modo che entrambi possano crescere e migliorarsi a vicenda.
Quanti di noi si sono chiesti davanti ad un’opera d’arte: come, dove, quando, quanto avrà lavorato l’artista? Domanda spesso destinata a non avere risposta. Brigitta Rossetti ha deciso di metterlo sotto gli occhi di tutti. Esponendo bozzetti, disegni, segni e strappi del suo lavoro preliminare.
Quello del cammino folle, disordinato, che accompagna la creazione e che in lei da vita ad un disegno essenziale,in cui è concentrata li farà opera compiuta.
Sarebbe interessante, davanti ad ognuno di questi disegni sentire la vostra lettura dei segni, delle immagini….
Ci sono opere più definite, strappi che documentano l'io dell'artista fortemente espresso, che sono qui incorniciate..particolarmente mi piace.....
Ci sono collage, dove un immagine si unisce ad un altra agli strappi su giornale,o a forme più solide come vedete le sculture congelate nel plexiglass
Ci sono macchie in un disegno cosmico di grande energia, come vedete il tappeto magico che contiene tratti primari all'inizio del processo creativo, su cui potrete camminare e sentirvi un tutt'uno con l'opera libera e perchè no iniziare un volo verso mondi sconosciuti e paralleli, come quelli che Brigitta Rossetti raggiunge per poi lasciare nei suoi processi creativi.
Paralleli con il processo della sua esistenza, dove l'anima diventa una, a toccare un senso dell'ignoto universale, e dove l'artista ci prende per mano e ci accompagna.
“La vita stessa è ricerca di un punto fermo. E quando si crede di averlo raggiunto, non si è e non si sa ancora nulla. E bisogna ricominciare a muoversi…è questa l’idea di partenza.”
Queste parole sono di Wim Wenders, un regista che ha fatto del viaggio, del movimento il leit-motiv di quasi tutti i suoi film.
Ho gettato all’aria tra gli appunti, i libri, i ritagli fintanto che ho ritrovato questa riflessione, risalente agli anni di “Paris Texas”, perché spiega, meglio di qualsiasi altro pensiero, la sensazione che ho provato di fronte agli “strappi” di Brigitta Rossetti: l’idea del viaggio, l’essenza del movimento.

Il viaggio a ritroso nelle sue opere che si riesce a fare attraverso questi “strappi”; bozzetti, segni appena accennati, solo un colore (il nero) da cui Brigitta parte per intraprendere il viaggio che la porterà a realizzare l’opera d’arte, compiuta, quasi sempre di grande formato.
Gli schizzi e i bozzetti di questa esposizione sono come la goccia che diventa mare, vasto e infinito.
Non credo esista modo più tangibile per comprendere la storia di un’opera d’arte che questo, scelto da Brigitta Rossetti, in cui l’artista accetta di mettere a nudo la sua anima, i suoi pensieri, le sue emozioni, attraverso segni facilmente decifrabili ad uno sguardo attento.
Per poi arrivare al lavoro finito, in queste due tele...una meta da raggiungere e una calamità del destino da superare, finally you come un senso da comprendere e da oltrepassare sempre.
In questo incontro è visibile tutto il processo creativo che compone un alfabeto di immagini, fatto di simboli e ideogrammi,che disvela la dimensione più intima dell’artista.
Può apparire incompiutezza, probabilmente lo è, ma collocata in un grandioso affresco di libertà e movimento.
Brigitta Rossetti dunque, poetessa, pittrice e artista poliedrica, lavora principalmente tra Chicago, all'interno del Zhou Brothers Art Center, Milano e Salisburgo dove collabora con artisti non solo nell'ambito della pittura, ma anche nell ambito di altre discipline artistiche, come l'istallazione, la scultura e il video.
L'artista, nonostante la giovane età, è già presente nell'Enciclopedia degli autori Italiani a cura di Ali penna d'autore, come poetessa.
E come pittrice ha ottenuto molti consensi dalla critica e quest'anno ha vinto il terzo premio al concorso Arte Italia.
Siamo arrivati ai ringraziamenti. Di cuore a Sara Bramani Araldi, direttore artistico di questo evento; a Kristina Snaider, direttore artistico di Ars Italica, dove andranno queste due opere, in vendita; ad Amar che da qualche mese conosce l'arte di Brigitta e l'ha invitata qui come ospite d'onore, e allo staff del Noon.

Luigi Franchi

lunedì 12 ottobre 2009

Luce-Colore-Anima



"Luce-Colore-Anima" è il tema della mostra che sarà inaugurata il 17 Ottobre a Cremona, in San Vitale. Il titolo è lo stesso anche per il libro curato da Annamaria Giugno e Gianluigi Guarnieri.


L'evento coinvolge cento artisti italiani ed esteri che hanno interpretato il colore nei suoi molteplici aspetti.


Tra i cento artisti anche Brigitta Rossetti, che è stata chiamata ad esprimere la propria idea di colore, senza nessun vincolo a soggetti bensì esaltandone la creatività.




"Luce-Colore-Anima"
dal 17 al 27 ottobre 2009
Centro Culturale San Vitale
Piazza Sant'Angelo 1 - Cremona
Apertura dalle 16 alle 18,30

giovedì 17 settembre 2009

Black Sculptures


Alte Saline Hallein –Fr 7

ASTA GRÖTING WORKSHOP


Brigitta Rossetti Artist

“ The wheel attracted me since the first moment I was in The Antosch Fabric, as the symbol of harmony, of the movement and progress, a metaphor of life;
It is connected with the idea of travel, transformation and unknown.
The circle exactly in the middle of the wheel recalls me the universal meaning of the origins, immobile point without shape and dimension...”

“The black rubber was calling my inner self, my bowels.
Experiencing this material I realized it can be so raw and thick or fine and smooth at the same time. ..Combining together the opposites in the last attempt to keep a solid structure starting from a hot melted material that tends to fall dawn on itself, or integrating parts of an hard row and cold material foreword…..”

“..Introducing objects belonging to my everyday experience and my childhood, feeling them as a part of the sculptures, in the process of becoming Foetus, in the metaphorical sense of the trueness connected with the innocence and spontaneity of irrational feelings in the process of creation, that does not exclude irony to be free..”

Black Sculptures
Container of multi meaning messages :

1 Smoking diva

2 Nutrition

3 The huge umbilical cordon

5 Oh mother!

6 My skin

7 It was a big hug

8 Swallowed from the 000

9 The mirror

10 My bowels

11 Windy on the river

12 White

Dialoghi #4 - Brigitta Rossetti


Dialoghi #4 - Brigitta Rossetti

Museo Civico Umberto Mastroianni, Marino (RM)

15 settembre - 14 novembre 2009


Proseguono gli appuntamenti con la manifestazione dal titolo “Dialoghi”, che vede protagonista il Museo Civico “Umberto Mastroianni” di Marino. Qui, con cadenza mensile, un’opera d’arte contemporanea affiancherà le collezioni permanenti di arte romana, al fine di creare un dialogo, appunto, tra manufatti tanto distanti tra loro da un punto di vista cronologico ma che, in realtà, risultano uniti da un invisibile ed indubbio fil rouge. Se l’Arte, infatti, nelle sue declinazioni ed attraverso i secoli, ha il potere di unire gli uomini e le culture, questa rassegna ha il pregio di vedere annullate molteplici barriere culturali, ed avvicinare all’arte contemporanea chi è solito frequentare musei archeologici.


venerdì 31 luglio 2009

Rassegna al CentroArteModerna a Pisa


Sul Lungarno Mediceo, al CentroArteModerna di Pisa, torna la rassegna d’arte contemporanea curata da Massimiliano Sbrana. Espongono numerosi artisti del panorama internazionale tra i quali Alberto Martini, Franz Borghese, Daniel Schinasi, Salvatore Cipolla, Amalia Ciardi Duprè, Piero Ceragioli, Dolfo, Maria Cristina Costanzo, Lucia Merli, Paolo Buzi, Mauro Stampatori, Aspreno Simonelli, Rita De Luca, Giovanni Galiardi, Brigitta Rossetti, Enea Romanelli, Angela Cacciamani, Piero Torresella, Luigi Conte, Sergio Fini, Marylu Melo. Altre informazioni sul sito http://www.centroartemoderna.com/. La mostra proseguirà fino al 10 Settembre 2009 (ingresso libero). Orari: 10,30/12,30 – 17/19,30. Chiusura estiva dal 3 al 18 Agosto 2009.


Notizia tratta da La Nazione ed.Pisa del 26 Luglio 2009

martedì 7 luglio 2009

" MOSTRA COLLETTIVA Roma - Cairo / Colori e Profumi"


Dal 17 luglio 2009 al 31 luglio 2009
Vernissage: 17 luglio 2009 Ora: 17:00
Presso:Ufficio Culturale dell'Ambasciata Araba d'Egitto Roma -

Vie delle Terme di Traiano 13 - Roma


Presenta il Prof. Taha Mattar

Curatore:Salvatore G.B. Grimaldi

L’arte una lingua universale! Avvicinarsi alle culture del Mediterraneo e dei paesi arabi attraverso un percorso d’artisti italiani, questo è il progetto dell’Associazione Arte Italiana con Aci & Galatea-Roma.Artisti che con le loro opere aprono la strada al dialogo con culture millenarie e di forte identità. Un incontro, che solo l’arte può costruire come senso di libero approccio e scambio, con culture diverse, ma non lontane nella culla del mare nostrum. La creatività come valvola di sfogo è mediatrice dell’evoluzioni tra occidente ed oriente e porta voce di un’esigenza comune a tutti i popoli… Italia ed Egitto legati da millenni di storia e di incontri, tra espansionismo e scambi di arti e merci. Offrire attraverso l’arte un ponte concreto con punti di vista diversi e con lo spirito di abbraccio verso l’avvicinamento a questi paesi, momenti di emozione e di approfondimenti culturali..Colori e Profumi attraverso l’arte per un’interpretazione universale. La globalizzazione porta con se effetti devastanti rispetto alle identità culturali, seminando anche concetti poco radicati e spesso poco comprensibili ed ecco che gli artisti con la diversità della loro produzione, sottolineano anche il concetto di diversità di culture che nel reciproco rispetto possono trovare quei punti di fusione che attraverso l’arte, aprono ad una filosofia nuova di relazioni con questi paesi. Si comincia, quindi con una serie di appuntamenti nelle ambasciate che possa servire ad aprire un percorso di incontro tra i giovani artisti di questi paesi e gli italiani, con la speranza di poter accogliere le istanze e le sensibilità artistiche che da sempre sono anticipatrici di nuove condizioni della società mondiale.La disponibilità delle ambasciate a questo percorso espositivo, dimostra tutta la volontà di aprire i propri spazi nazionali all’arte e agli artisti che attraverso l’Associazione Arte Italiana e Aci&Galatea-Roma, saranno ambasciatori italiani di cultura e creatività.Un cammino iniziato verso questi paesi che al più presto porterà all’incontro con artisti che di questi paesi sono interpreti dei valori artistici e creativi.

Salvatore G.B Grimaldi


Orario spazio espositivo: 10-17 dal lunedì al venerdì
Biglietto: free
http://www.eramoderna.it/mostre_dettaglio/919/noi_60x80_acrilico_e_smalti_su_tela_2008.htm?id=919


The river, Shan Zuo Zhou and DaHuang Zhou, tecnica mista su tela, 150 x 90, Chicago 2009

giovedì 2 luglio 2009

Premio giornalistico Relais Cascina Scottina




Si è da poco conclusa la festa d’estate al Relais Cascina Scottina, il bel resort in cui ha trovato spazio il ristorante Antica Osteria della Pesa dei fratelli Claudio e Marco Cesena. La struttura, ricavata da una sapiente ristrutturazione di una cascina settecentesca, si trova nella pianura piacentina, a pochi chilometri dalla città, ed è diventata, in soli due anni, un preciso punto di riferimento dei cultori della cucina e dell’ospitalità italiana. I fratelli Cesena, fin dall’inizio nel 2007, hanno dato vita ad una festa d’estate da condividere con i clienti, gli ospiti, gli amici e i giornalisti. In questa occasione viene assegnato un premio a due giornalisti: uno di stampa locale e uno di fama internazionale. Quest’anno il riconoscimento è andato ad Emanuele Galba, caporedattore e responsabile de La Cronaca di Piacenza, e a Luigi Cremona, giornalista enogastronomico di chiara fama. Oggetto del premio due dipinti di Brigitta Rossetti, forti di una tradizione iniziata con la prima edizione. Ai giornalisti sono andate due opere del periodo in cui Brigitta Rossetti, attraverso l’uso del bianco e nero, puntava all’essenzialità delle forme, all’equilibrio tra i tempi della vita. Al Relais Cascina Scottina era invece esposta, attraverso la scelta di un unico quadro rappresentativo, la nuova ricerca che l’artista ha intrapreso. E’ un uso dei colori che riporta alla terra, luogo d’origine della vita in tutte le sue forme. Le opere oggetto di questa ricerca presentano un contenuto prepotentemente atmosferico, dove una forza di gravità soprannaturale tiene sospeso un messaggio. Si avverte, pulsante, l’energia positiva del messaggio che l’artista vuole affidare: dalla terra si raccoglie energia, voglia di vita, a vivere di gesti e alla terra dobbiamo guardare se vogliamo che il mondo, tutto il mondo torni ad essere un mondo migliore.
Luigi Franchi







Nella foto in alto, da sinistra: Emanuele Galba, Brigitta Rossetti, Luigi Cremona
Over the gravity, 140 x 120, acrilico su tela, Chicago 2009

Le mostre, le rassegne, le pubblicazioni più recenti


Dove si trovano le opere


- Galleria The New Ars Italica, Milano, Via Edmondo De Amicis, 28, Italia - Centro Arte Moderna di Pisa, Lungarno Mediceo, 26, Italia - MCP, Palazzo delle Esposizioni, Grazzano Visconti, Italia - Galleria Il Bracolo, Roma, via dei quattro cantoni, Italia - Villa Undulna, Terme della Versilia, Cinquale ,Forte dei Marmi, Italia - The Zhou Brothers Art Center, 1029 W. 35th St. Chicago, IL

Solo
- “Stelle senza lato”, esposizione bipersonale Brigitta Rossetti, Elio Talon, Galleria Lovetti, Ferrara, a cura di Barbara Vincenzi, con il patrocinio del Comune, gennaio 2009
- Quinta Mostra Mercato d’arte Moderna e Contemporanea di Genova, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Genova, marzo 2009
- “Stelle senza lato”, Galleria Il Bracolo, Roma, a cura di Ettore Polizzi, novembre 2008
- “Stelle senza lato”, Centro Arte Moderna, Pisa, con il patrocinio del Comune e Provincia, a cura di Massimiliano Sbrana, ottobre 2008
- “Stelle senza lato”, Galerie im Alcatraz, Hallein, Austria, a cura di Stephen Mathewson, agosto 2008
- “Comunicazione evolutiva dell’inconscio”, esposizione tripersonale, Museo Flavio Roma, Villa Serra, Genova, con il patrocinio del Comune, a cura di Francesco Dufour, giugno 2008

Le rassegne più recenti
- Florence Biennale, Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea, Firenze, dicembre 2009
- Dialoghi #4, Museo Civico Umberto Mastroianni, Marino (Roma), a cura di Adelina Allegretti, settembre 2009
- Openin Halte Saline Hallein, Skulpture Warum? a cura di Asta Groting, Austria, agosto 2009
- Artista in Collezione permanente Museo delle cere, Palazzo delle Istituzioni, con il patrocinio del Comune e Provincia, Grazzano Visconti, Piacenza, luglio 2009
- Esposizione collettiva degli artisti selezionati alla Fiera di Genova, Galleria Gaudi, Madrid, luglio 2009
- Opening Artist ZhouBrothers Art Center, Chicago, maggio 2009
- Esposizione collettiva per i vincitori del concorso di arte e pittura Mda, Spazio Uno, Milano, aprile 2009
- Mostra-premio Internazionale Italia Arte, Villa Gualino, Torino, a cura di Guido Folco, marzo 2009
- “Save the Children”, con il patrocinio di Italia Onlus, Galleria The New Ars Italica Milano, Asta Finale presso il conservatorio di Milano, Sala Puccini a cura di Philip Daverio, marzo 2009
- “The Flag”, NY Arts BeijingGallery, patrocinio della Fondazione Oscar Signorini Onlus, a cura di Stefania Carrozzini, Pechino, marzo 2009
- Quinta mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea, Fiera di Genova, marzo 2009
- Rassegna d’arte contemporanea in omaggio a Turner, “Luce, emozione e fantastici enigmi”, con il patrocinio del Comune, a cura di Francesca Mariotti, Castello Estense di Ferrara, febbraio 2009
- Musicart 2009, esposizione d’arte collaterale al Festival di Sanremo, Galleria La Bonbonniere,
a cura di Franco Migliaccio, Sanremo, Febbraio 2009
- VII Edizione Rassegna D’arte Phantasmagorica, Galleria Studio Logos, con il patrocinio del Comune, a cura di Maria Claudia Simotti, Roma, dicembre 2008
- Grafica d’autore, artisti permanenti e storicizzati a confronto, a cura di Massimiliano Sbrana, Centro Arte Moderna di Pisa, dicembre 2008
- IV Edizione della Biennale di Ferrara, a cura di Francesca Mariotti, novembre 2008
- Salon Art Shopping, Carrousel du Louvre, Parigi, a cura di Luca Renna, ottobre 2008
- Museo delle cere, Parco della Galleana, Piacenza, a cura di Stefano Frontini, con il patrocinio del Comune e Provincia, settembre 2008
- Open Hause Austellung der Internationale Sommerakademie fur Bildende Kunst, Painting is liberty, a cura di Zhou Brothers, Salzburg, agosto 2008
- Open Hause Austellung der Internationale Sommerakademie fur Bildende Kunst, Medien Arbeiten, a cura di Anna Konik, Salzburg, agosto 2008
- Centro dell’incisione, Milano, con il patrocinio del Comune a cura di Benito Trolese, giugno 2008
-“Ponte tra Oriente e Occidente”, Calcagno Art Studio , Venezia, con il patrocinio dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese, maggio 2008
- “The New Renaissance”, Galleria The New Ars Italica, Milano, a cura di Carlo Catiri , aprile 2008
- Rassegna di Arti Visive “Altrove”, Omaggio a Joan Mirò, Castello Estense di Ferrara, con il patrocinio del Comune, a cura di Francesca Mariotti, febbraio 2008


Le pubblicazioni più recenti

- Catalogo della Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea di Firenze, dicembre 2009
- Catalogo della Mostra-Premio Internzionale Italia Arte, Italia Arte Edizione, marzo 2009
- Catalogo della Terza Edizione della Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea IAF, 1° marzo 2009 - 1° marzo 2010
- Catalogo della Quinta Mostra Mercato d’arte Moderna e Contemporanea di Genova, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Genova
- Catalogo della Rassegna d’Arte “I Colori dell’Anima”, a cura di Prof.ssa Anna Giugni e del critico d’arte Prof. Arch. Gianluigi Guarneri, docente di storia dell’arte, marzo 2009
- Catalogo della Rassegna d’Arte “The Flag”, a cura di Stefania Carrozzini, marzo 2009
- Catalogo della Rassegna d’Arte in Omaggio a Turner “Luce, emozione e fantastici enigmi” a cura di Francesca Mariotti, Edizione Ferrara Proart, Ferrara, febbraio 2009
- Catalogo della IV Edizione della Biennale di Ferrara, a cura di Francesca Mariotti, Edizione Ferrara Proart, novembre 2008
- Catalogo personale, “Stelle senza lato”, MMC Edizioni, maggio 2008
- Catalogo della Rassegna di Arti Visive “Altrove”, Omaggio a Joan Mirò, a cura di Francesca - Mariotti, Edizione Ferrara Proart, febbraio 2008
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Nella foto: Shan Zuo Zhou e Brigitta Rossetti a Chicago

Dalla terra all'anima


Le opere di Brigitta Rossetti riflettono i mondi e le moltitudini nelle quali l’Artista si è immersa nel corso dei suoi itinerari al centro della ricerca espressiva. Implosioni remote e silenti si alternano ad espolosioni di mondi sommersi, nebulose post-collisione nelle quali domina la Fonte creatrice, onde emozionali s’infrangono fra le trame di un Misticismo visionario: una lente immersa fra Terra e Anima, dalla Terra all’Anima. Le figure appaiono sospese nella ruomorosa evanescenza della loro deformazione mentre un’eco di sapore simbolista ci invita a sprofondare nelle vibrazioni di colori in costante movimento, talvolta come flutto soave, talaltra con la potenza di un fiotto di fuoco. Fra scale di morbide atonalità e di puro cromatismo emergono tracce di luce incontaminata ed elementi d’Oriente posti come parole nel racconto dell’Essere e del Creare. L’Energia dominatrice che bagna e brucia lascia tracce di pura poesia tra il fragore del silenzio. Laura Caterina Bèllia


Oiseau, 120x100, acrilico su tela, Salisburgo 2008

Emozionalità dell'esistenza


La pittura che propone Brigitta Rossetti s’innesta sulla migliore tradizione artistica occidentale con echi e richiami a momenti e artisti che a propria volta sono rimasti folgrati, affascinati, dalle espressività compresse, sintetiche ed essenziali, vive e vere, della cultura orientale. La sua è una visione interiore, intima, e per questo fervida e accattivante, vera ed emozionalmente ricca, dove il segno e il colore vivono un rapporto simbiotico, dove il segno non è mai pago della sua presenza se non in rapporto con il colore, che lo avvolge. I suoi gesti pittorici, le sue tenere figure e le sue grafie, sono l’espressione pura di un mondo che si apre verso nuove visioni, nuove realtà, nuovi orizzonti espressivi che sono la cifra stilistica di una continua ricerca del proprio Io. I “fantasmi della mente” , ossia i soggetti e gli elementi che formano la sua fervida e personalissima visionalità pittorica, diventano creature reali in una dimensione che finisce per coinvolgere anche noi: non più simboli e caratteri grafici, non più solo paesaggi e figure, ma concrete figure di una nuova espressione artistica legata, anch’essa intimamente, ai suoi viaggi orientali, al suo mutevole e poliedrico mondo e alla consapevolezza che ogni segno non è mai unico, ma veicola altri segni e altri colori in un’ideale fucina cromatica e segnica unica e irripetibile, come unica e irripetibile è la vita di ognuno, con i suoi momenti e con i suoi sentimenti. In questo modo la pittura e la realtà sono parte di una stessa vita, di una stessa emotività pensante, coesistono in una dimensione unica, appunto quella progettuale e pittorica, con quell’alito vitale per poter diventare vita, vera, reale, concreta, emozionalmente piena di sentimenti.

Gerardo Pecci
Azure, olio su tela, 150x175, Chicago, 2009

Al di là della materia


Nell’attuale momento di ricerca, di contraddizione e di continua ricerca intorno ai valori dell’ARTE, si inserisce in maniera promettente il lavoro di questa giovane e talentuosa artista, Brigitta Rossetti. Il filo del discorso di questa autrice porta molto al di là del limite di stabilità della materia, in quanto la sua pittura, frutto di un’attenta e matura ricerca, tende a scarnire dalle sovrastrutture il mondo circostante, per accentrare l’interesse sulla matrice inconscia dell’uomo, che perde il ruolo di comparsa e diviene protagonista principale. Brigitta allora ci lascia “documenti”, documenti d’una particolare e decisa invenzione, documenti diretti ed inequivocabili sulle nostre paure, contraddizioni, desideri, sogni. Questa carica emozionale, sapientemente evidenziata soprattutto nell’uso degli inchiostri, è frutto di una autentica e sincera forza d’espressione che entra nella nostra sensibilità con l’incontro magico della memoria. La realtà di questa giovane artista, diviene allora fatto puramente interiore e per rappresentarlo, Brigitta non ha più bisogno di attenersi al mondo del visibile, ma ce lo mostra così come viene a raffigurarsi all’interno della sua mente, immersa in una fitta trama di relazioni morali, affettive, intellettuali in cui il filtro della storia, cultura e della fede sono presenti in maniera netta ed evidente. La sua arte aspira e diviene pura espressione poetica, limpida energia trascendentale, capace di lasciare un segno netto ed indelebile nell’anima di chi sa leggere con il cuore i suoi “documenti”.

Massimiliano Sbrana


Il canto di un fiore, 180 x 150, acrilico e inchiostro, su carta intelaiata su tela, Amburgo 2007

Un grande universo fluido e profondo


Davanti ai dipinti esposti alle pareti della Galleria una forte attrazione sensoriale mi costringe a fermarmi, a guardare intensamente e ripercorrere per intero l’itinerario segnico e pittorico di Brigitta Rossetti, giovane pittrice che unisce in modo indissolubile alla ricerca interiore dell’”Essere” un amore delicato per la poesia. “Immagini improvvise carpiscono la mia memoria. Segni rapidi e delicati, materia cromatica intensa ed esili frammenti di figure, quasi impalpabili, sollecitano la mia coscienza. Ritorno, senza rendermene conto, a rivivere impressioni oramai sedimentate e intime emozioni passate mi investono. Un grande universo fluido, profondo e misterioso dai contorni in continuo movimento si propaga lentamente e sembra cogliermi di sorpresa, la superficie pittorica tende a dilatarsi annullando la presenza del supporto materiale.” Così parole, frasi scritte, gesti, segni grafici e macchie cromatiche diventano presenze inquietanti che si insinuano dentro di noi, senza più abbandonarci. Questo il senso profondo della poetica pittorica di Brigitta Rossetti che rivisitando le diverse culture del nostro passato mostra anche grande sensibilità per la cultura figurativa orientale che l’Artista riesce ad interpretare con delicatezza ed originalità.

Carlo Catiri


"Le reve d'un bais", 100 x 80, acrilico su tela, Milano 2007

mercoledì 24 giugno 2009

Stelle senza lato


Non parlare di Brigitta Rossetti, non guardarne le opere, non intenderne la carica evocativa e la sapienza, sarebbe un limite grave e certamente una privazione di cui non saremmo facilmente compensati. Non soltanto per ciò che ci sarebbe sottratto, ma anche per ciò che dovremmo subire in cambio, di inutile, di pretenzioso, di velleitario. Brigitta Rossetti è artista e poetessa piena di idee, una impareggiabile inventrice per sé e per gli altri, che mi viene spontaneo immaginare solitaria in una vasta campagna ricoperta di neve, incamminata per la collina su cui è posta la sua arca, un luogo caldo in cui riposarsi, rif ugiarsi, continuare a dipingere i sogni, popolati di figure alate che volano verso mondi lontani; sopra una terra inaridita, pietrificata, marmorizzata. Ora, uno dei compiti dell’arte di Brigitta Rossetti è di rappresentare non ciò che è fuori o oltre la realtà, ma ciò che della realtà è sopito dentro di noi. Un fantasma, un desiderio, un attimo di felicità o di terrore, una gioia, un tormento. Io vedo la Rossetti come un Mirò festoso, la vedo attenta ai desideri e alle gioie, con quel suo tocco impalpabile e liquido, così provvista di una inclinazione alla favola, come territorio sicuro, di fuga, ma senza neppure troppe illusioni. Vedo nelle sue opere un mondo che trova in se stesso le proprie ragioni, senza dover illustrare nulla. Ciò che mi stupisce in questa artista sublime è che le sue storie non sono storie come se non ci fosse un testo da illustrare, un racconto, ma l’ordine del discorso figurativo sembra alludere a un testo, a una nota e riconoscibile vicenda. Non c’è; c’è l’immaginazione pura chiamata a costruire episodi che alludono a un racconto. Non c’è il sogno, in Rossetti, ma l’invenzione del sogno, e questo la fa appartata e naturalmente nuova anche rispetto ai maestri cui ella ha più guardato. Come se pensasse ai suoi dipinti come fossero illustrazioni per un ipotetico calendario dei sogni, un personaggio per ogni notte e una notte per ogni personaggio. Sogni mai realizzati, forse anche mai sognati. E dipingendo si racconta sempre qualcosa. E il racconto le nasce sotto la mano, man mano che dipinge. Sul percorso del racconto si imbatte in elementi di riferimento che fissa e poi va oltre sviluppando. Ma per salvare la magia e la tensione del racconto lascia sempre allo spettatore la possibilità di integrare a suo modo gli elementi che gli presenta. Brigitta Rossetti ha perfettamente inteso che l’arte può limitarsi a suggerire, e talvolta crescere sul già espresso. Andrea Diprè


Il catalogo è stato protagonista delle mostre di:
- Museo Flavio Roma di Genova
- Centro Arte Moderna di Pisa
http://www.youtube.com/watch?v=0MCiYnCRKL8
- Galleria il Bracolo di Roma
- Galleria Lovetti di Ferrara
- Galleria Alcatraz di Hallein

venerdì 19 giugno 2009

Artista e poetessa





I simboli e le lettere dello Yin e dello Yang, unitamente alle melodie suonate con il ti-tzu, un flauto di bambù, e lo yangqin, una sorta di salterio, accoglievano il visitatore nell’ultima sala del Museo Flavio Roma di Villa Serra, nell’antico borgo di Sant’Olcese a Genova.Qui, nel bianco e nel nero che connota tutta l’esposizione, si è pervasi dall’energia che la pittura di Brigitta Rossetti emana; un bianco e nero che riporta all’essenzialità delle forme, all’equilibrio tra i tempi della vita. L’uso quasi monocromo del colore, con i due opposti bianco-nero che si rincorrono, contribuisce ad esaltare attimi di sospensione rappresentati nelle mille tonalità del grigio che spesso risultano essere indefinite ma che qui mettono invece in luce tutta la forza espressiva dell’artista, raccontando una realtà nascosta dietro e dentro alle cose, una sorta di visione dell’invisibile.In quello spazio indefinito, dipinto su fogli di carta spessa, trovano la libertà ali di farfalle, pezzettini di carta che fluttuano silenziosi nell’aria, ombre e luci che raccontano il percorso evolutivo dell’inconscio e della vita dell’uomo e delle cose.Tra questi dipinti sembra di camminare sospesi tra aria e acqua, “con gli occhi nel mare, per volgersi verso Nippon, il luogo dove nasce il sole”; sta qui, sta nella magica terra d’Oriente l’origine di quei moti dell’anima Leonardeschi che hanno portato Brigitta Rossetti a raccontarsi, attraverso i suoi quadri e attraverso le sue poesie, entrambi raccolti nel catalogo “Stelle senza lato”.Non è facile, in un periodo in cui ci si rinchiude al mondo cercando sicurezze in maniera esasperante, saper mettere davanti agli occhi di tutti interiorità, armonia, bellezza. Le opere di Brigitta Rossetti riescono invece ad essere proprio questo: sanno dimostrare che, anche nei momenti più bui della vita di ognuno, sia esso uomo o farfalla, c’è un fascio di luce bianca che racconta un mondo che va avanti, c’è un’anima che si libera dal male, ci sono stelle senza lato che vogliono brillare, festose.
Luigi Franchi