venerdì 29 gennaio 2010
venerdì 22 gennaio 2010
Deserto
Queste foto risalgono a Capodanno 2010, la mia prima esperienza nel Sahara, in una tribù di nomadi.
Il paesaggio immenso, senza confini e l'assenza di vegetazione, il nulla, mi hanno immersa in profonda meditazione, a stretto contatto con la sabbia, così come la possibilità di toccare un cielo blu stellato, di sentire l'odore del fuoco la sera e affacciarmi dalla tenda al sole del mattino.
Deserto come ritorno alle mie origini, ai miei sentimenti più puri, all' allontanamento dei desideri, alla dilatazione del tempo, dove Ora e Qui e nulla è più importante.
Deserto come poter arrivare a un punto zero, poter perdonare, abbandonarsi al ritmo costante della natura dimenticando ciò che è stato e che è superfluo.
Deserto come poter creare senza il frastuono di rumori, colori, essere invasi da una grande pace che è quella dell'uomo che non chiede.
Ho lasicato scorrere il pennello invasa da un amore che non si può spiegare, di terra e sangue, su una grande tela di juta, ho poi unito ai colori la sabbia e i sassi impastando con le mani la sensazione del deserto.
In pochi minuti i nomadi mi hanno raggiunta e divertiti, anche per loro una nuova avventura dipingendo sulla mia tela dromedari e dune di sabbia, con bastoncini di legno, il loro mondo, i loro occhi, mentre io senza paura tratteggiavo il codice indecifrabile di una porta chiamata Islam.
Il paesaggio immenso, senza confini e l'assenza di vegetazione, il nulla, mi hanno immersa in profonda meditazione, a stretto contatto con la sabbia, così come la possibilità di toccare un cielo blu stellato, di sentire l'odore del fuoco la sera e affacciarmi dalla tenda al sole del mattino.
Deserto come ritorno alle mie origini, ai miei sentimenti più puri, all' allontanamento dei desideri, alla dilatazione del tempo, dove Ora e Qui e nulla è più importante.
Deserto come poter arrivare a un punto zero, poter perdonare, abbandonarsi al ritmo costante della natura dimenticando ciò che è stato e che è superfluo.
Deserto come poter creare senza il frastuono di rumori, colori, essere invasi da una grande pace che è quella dell'uomo che non chiede.
Ho lasicato scorrere il pennello invasa da un amore che non si può spiegare, di terra e sangue, su una grande tela di juta, ho poi unito ai colori la sabbia e i sassi impastando con le mani la sensazione del deserto.
In pochi minuti i nomadi mi hanno raggiunta e divertiti, anche per loro una nuova avventura dipingendo sulla mia tela dromedari e dune di sabbia, con bastoncini di legno, il loro mondo, i loro occhi, mentre io senza paura tratteggiavo il codice indecifrabile di una porta chiamata Islam.
mercoledì 13 gennaio 2010
Killer Point Thagazou
Giungo al tramonto tra queste mura abbandonate mi assale un brivido freddo mentre un venticello gelido muove le foglie e un cane bianco si aggira tra i rifiuti
Ho sentito la paura della morte sola ho girato in questo rudere al tramonto, facendomi coraggio calpestando ossa di cemento guardando i graffiti di altri artisti
Ho dipinto su queste mura un Uomo Di Sangue accanto a una finestra sul mare
Dall'altra parte del muro Killer point,
Buco nero
Ho oltrepassato la soglia e non ero più sola venti uomini in muta a sfidare il mare in un rito solenne a tagliare il confine della vita
Ho dipinto su queste mura un Uomo Di Sangue accanto a una finestra sul mare
Dall'altra parte del muro Killer point,
Buco nero
Ho oltrepassato la soglia e non ero più sola venti uomini in muta a sfidare il mare in un rito solenne a tagliare il confine della vita
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